Test esclusivo Sherco ST R RACING 2023

Test esclusivo Sherco ST R RACING 2023

24 Febbraio 2023 1 Di infotrial2020

Due brand che vedono lo stesso ideatore, quel Marc Teissier che nel 1993 inventò la Scorpa e successivamente nel 1998 la Sherco.

La storia di queste due case ha alle spalle lo stessa persona che, nell’arco di un lustro, ha lanciato sul mercato due marchi che oggi, a distanza di 30 e 25 anni, festeggiano questi importanti traguardi con una nuova moto.

Le nuove Sherco e Scorpa 2023 presentate il venerdì del Trial delle Nazioni di Monza differiscono solo nelle grafiche e colorazione e, per la prima volta, vedono l’alimentazione non più a carburatore ma con l’iniezione elettronica.

Due moto che a breve arriveranno dai concessionari e che attualmente sono utilizzate dai piloti ufficiali.

Grazie a Sherco in occasione dell’allenamento di Arnau Farrè al Pro Park di Genova abbiamo potuto provare in anteprima la nuova nata della casa di Nimes.

La ST-R Racing 300 rappresenta un vero e proprio cambio di rotta.

Dopo il debutto in gara con il marchio Bultaco dallo spagnolo David Cobos nel 1998, nella stagione successiva fu ribattezzata Sherco e da allora sono state conquistate 40 vittorie ed 8 titoli mondiali.

Una storia che passa attraverso cinque gli step generazionali, il primo nel 1999 quando fu lanciata la prima moto marchiata Sherco, poi nel 2006, 10, 16 e 23 i successivi modelli.

Anni nei quali la casa franco-spagnola ha lanciato anche versioni con il serbatoio ubicato in zona sella e cassa filtro nella parte anteriore della moto.

Il model year 2023 presenta un nuovo telaio in acciaio con supporti motore in alluminio più leggero di 365 grammi, sovrastrutture ridisegnate ed un motore, completamente riprogettato, che dai 20,5 kg del vecchio modello passa a 16 kg.

Attività di alleggerimento che hanno riguardato anche:

Le piastre forcella sono più leggere di 29 grammi pari al 4 %

Il serbatoio ha capacità di 2.2 litri e pompa benzina integrata.

Il pedale del cambio è più piccolo, pesa solo 57 grammi, il 118% più leggero di quello montato sui modelli 2022.

Il forcellone.

L’albero motore è più leggero nonostante passi da 110 a 116 mm di circonferenza.

Il cambio, sempre a cinque rapporti, fa segnare – 500 grammi.

Il Selettore cambio – 145 grammi, 28 % in meno.

L’olio nella frizione è ora di 450 cl.

La pompa dell’acqua è integrata nel motore e la capacità è superiore del 24%.

Il corpo iniettore pesa 450 grammi ed ha un diametro di 32 mm.

Inediti anche il radiatore più grande del 58 %, il complesso di scarico con un volume interno maggiore del 35 % per aumentare la durata, garantire maggior potenza e coppia.

Le pedane sono inedite ed offrono più grip, stabilità e facilità nello scaricare il fango.

La cassa filtro ha volume aumentato del 7 % e area dell’11%. e l’elemento filtrante è fissato con sistema a bottone.

La frizione a 3 dischi è regolabile in 3 posizioni.

Le mappe possono essere selezionate attraverso uno switch posto nel fanale anteriore.

Poco rimane del vecchio modello, i cerchi morad con il posteriore alleggerito in zona attacco niples, la forcella Tech con canne in alluminio e l’ammortizzatore Reiger (rivisti nelle tarature), i dischi freno prodotti da Galfer del diametro di 185 e 145 mm (anteriore e posteriore) che vengono serrati da impianti Braktec ed il manubrio Oxia, brand del gruppo di Marc Tessier.

Una lunga presentazione utile ad illustrare tutte le novità introdotte che precede il test dinamico.

Prodotta nelle cilindrate 125, 250 e 300 cc, la Sherco ST-R Racing inizialmente verrà immessa sul mercato con il solo avviamento a pedale mentre, è stato annunciato l’arrivo della versione con avviamento elettrico.

Per avviare il propulsore della Sherco è sufficiente dare una scalciata alla leva di avviamento ed il propulsore inizia ad emettere un suono corposo ma pacato.

Innestato il primo rapporto iniziamo a prendere confidenza con il mezzo ed avvertiamo subito un’inedita sensazione di stabilità, leggerezza e di un mezzo più corto.

La carburazione anche quando la moto è fredda non appare grassa e ad ogni colpo di gas avvertiamo una spinta in avanti notevole.

Delle due mappature disponibili stiamo utilizzando la soluzione più aggressiva, quella indicata con “lo 0” dal selettore posto dietro il faro anteriore.

La Sherco con questa soluzione prende velocemente i giri e bisogna ruotare con attenzione la manopola del gas.

La spinta ai regimi più bassi si fa sentire anche utilizzando il primo rapporto.

La potenza non manca e si riescono ad affrontare moltissimi ostacoli anche di medie dimensioni, la prima è il rapporto ideale per la conduzione a ruote a terra e basse velocità.

Avendo a disposizione numerose salite, con inserite anche delle curve, proviamo ad innestare la seconda marcia.

Anche con questo rapporto il propulsore offre spinta ed anche quando facciamo calare di giri il motore, anche senza richiamarlo con un leggero colpo di frizione, riprende subito i giri.

Innestiamo la terza marcia per una partenza da fermo e la Sherco prende velocità senza alcuna incertezza.

Optiamo per la mappatura meno aggressiva e notiamo subito un differente comportamento.

Il propulsore della ST-R Racing diventa meno esplosivo, in particolare ai regimi più bassi.

Il motore si distende con maggior lentezza e questo si traduce in una maggior facilità nella conduzione, inoltre, anche sbagliando i pesi risulta più difficile arrivare ad una perdita di aderenza del posteriore.

Rispetto alla mappatura più aggressiva non cambiano le scelte del rapporto da utilizzare, la prima è perfetta per la guida classica ed ostacoli di medie dimensioni, la seconda quando si cerca una maggior spinta e ci si trova in condizioni di terreno viscido, la terza per grandi ostacoli e le lunghe salite.

Dopo essere stata introdotta alcune stagioni fa, la frizione della nuova Sherco è a diaframma con soli tre dischi con una novità, quella di poter essere regolata optando per tre soluzioni che permettono di adattarla alle esigenze di tutti gli utenti.

Per una moto di un pilota del mondiale come Arnau Farrè è naturale che l’innesto sia aggressivo, abbiamo notato però che il comando frizione risulta più morbido alla leva rispetto al modello precedente.

Apparentemente identico rispetto al modello 2022 il comparto sospensioni ha subito numerosi interventi.

La forcella resta l’italiana TECH con canne in alluminio, riporto in materiale duro utile ad aumentare la scorrevolezza, ed è serrata da nuove piastre che contribuiscono ad abbassare il peso della moto.

Al retrotreno invece l’ammortizzatore Reiger è rivisto per adattarsi al nuovo leveraggio e forcellone.

La forcella dello specialista di Prato ha un escursione di 165 mm e permette di personalizzare la risposta in compressione ed estensione, al posteriore invece identica escursione e possibilità di regolare compressione ed estensione.

Il nuovo comparto garantisce un feeling inedito.

Il setting appare più sostenuto, in particolare al retrotreno.

La moto rimane leggermente più alta ed è un maggior feeling in particolare nei primi centimetri di funzionamento.

L’avantreno risulta più caricato rispetto al passato, è ora più stabile mantenendo quella scorrevolezza da riferimento tipico dell’unità italiana, seconda solo alla versione con canne in acciaio dello stesso produttore che presenta però un peso superiore.

Le Tech sostengono anche negli atterraggi più duri, assorbono ed annullano gli avvallamenti del terreno, inoltre evitano di affaticare i polsi, oltre a risultare rapide sia in compressione che estensione.

Al retrotreno se con il modello precedente a volte capitava di sentire il tampone, con il nuovo modello abbiamo avvertito una differenza sostanziale.

Maggior sensibilità e trazione vengono trasmesse al pilota, inoltre quando si stimola il Reiger questo garantisce una buona spinta.

La maggior leggerezza ed efficacia del comparto sospensioni si avverte in particolare negli ostacoli nei quali si va ad impattare con la ruota anteriore e poi si scarica il posteriore, situazione nella quale la nuova Sherco trasmette sensazioni inedite.

Piccolo cambio anche per quel che riguarda l’impianto frenante anteriore completamente made in Braktec.

Infatti ad esclusione del modello Replica Fajardo all’anteriore veniva montata una pinza a quattro pistoncini scomponibile per le operazioni di manutenzione, nella nuova ST R invece Sherco ha scelto di montare un modello dello stesso produttore monoblocco con vite singola per reggere le pastiglie.

Al retrotreno invece troviamo la classica pinza a doppio pistoncino con pompa che ha il serbatoio dell’olio integrato.

L’ultimo prodotto lanciato sul mercato dallo specialista spagnolo utilizza pastiglie Galfer “Rosse” e garantisce feeling e sensibilità anche in caso di terreno viscido dove gli spazi di frenata non cambiano.

L’impianto frenante posteriore è ormai una certezza in fatto di potenza e modulabilità.

Farrè in allenamento al Pro Park

CONCLUSIONI

La nuova Sherco è la prima trial della casa franco spagnola ad adottare parti del telaio in alluminio e presenta moltissime soluzioni inedite.

Parlando con Jeroni Fajardo, durante la presentazione di Monza, ci aveva anticipato che la risposta al gas è identica al carburatore e provando la ST R ne abbiamo avuto la conferma.

Inoltre come già detto in precedenza è più facile da guidare e perdona eventuali errori di guida.

Il setting delle sospensioni è dedicato ad Arnau ed in alcune situazioni ,dove si carica molto il posteriore per affrontare l’ostacolo, abbiamo notato una incredibile reattività.

C’è da sottolineare che si tratta di una moto che ha tarature ideali per un campione come lo spagnolo, un po’ meno per un utente normale che ha bisogno di una soluzione meno reattiva.

Pregi

Leggerezza e stabilità rappresentano i must della moto franco-spagnola.

La 300 è sempre una moto molto performante e siamo curiosi di provare anche la versione 250 per comprendere le differenze tra i due mezzi.

Vista lateralmente la nuova Sherco sembra più lunga, invece ha interasse ridotto di 12mm, l’altezza minima da terra invece passa da 310 a 350 mm, mentre il piano sella è posto 19 mm più in alto della vecchia versione.

Difetti

Le viti delle sovrastrutture ed alcune del telaio sono Torx, quelle del motore esagonali, mentre le ruote utilizzano la soluzione a brugola.

Per questo motivo bisogna attrezzarsi con tre tipo di set diversi, una scelta che nello zaino da gara vede aumentare il numero degli attrezzi.

Inoltre l’ammortizzatore posteriore non è protetto con una protezione e quindi la ruota posteriore “lancia” il fango su questo componente.

La Sherco 2023 sarà disponibile a breve inizialmente in una sola versione con avviamento a pedale, successivamente verrà affiancata da versioni speciali ed è previsto anche l’introduzione dell’avviamento elettrico.

Si ringraziano Sherco Motorcycles, Sherco Italia ed Arnau Farrè

Sherco, Erika Mezzogori ed Alessandro Merlo per le fotografie

Pro Park Genova per l’ospitalità
Mots per il casco importata in italia da TRS ITALIA – AX MOTO

ALPINESTARS per gli stivali Alpinestars Tech T

Sherco 2023  info test

Temperatura 10°C, altezza 700 mt S.l.m

Pioggia e nebbia

Pressione pneumatici Michelin Anteriore 0,45 bar , Posteriore 0,35 bar

SCHEDA TECNICA