Il trial per vincere nel supermotard. Intervista al Campione Italiano Elia Sammartin

Il trial per vincere nel supermotard. Intervista al Campione Italiano Elia Sammartin

1 Agosto 2025 0 Di infotrial2020

Velocità, avversari pronti a superarti ad ogni curva, e in ogni modo, il cronometro che, nelle prove, definisce la tua posizione sulla casella di partenza, gomme praticamente slick o intagliate, se piove, che ti garantiscono un grip eccezionale nei tratti asfaltati ma che scivolano terribilmente nei punti sterrati.

Continui cambi di aderenza che mettono in difficoltà il mezzo ed il pilota.

Il supermotard è tutto questo e dopo il dominio da parte dei piloti francesi, pionieri della specialità, oggi i top rider hanno nazionalità differenti l’uno dall’altro.

Elite che comprende anche Elia Sammartin.

Il vicentino, classe 1991, ha inserito il trial tra le attività che utilizza per allenarsi e con una Montesa 4RT trascorre ore in piedi sulle pedane.

Ma chi è Elia Sammartin e com’è nata questa sua passione per le moto?

“Questa passione è sbocciata vedendo mio papà che correva in moto.

Lui provò un po’ tutte le discipline come lo scootercross, il motocross, gare con gli scooter su pista e quando lo seguivo giravo per il paddock con una minicross.

Questa mia passione è aumentata giorno dopo giorno e compiuti gli 8 anni ho iniziato a partecipare alle prime gare di minicross, nel trofeo Beta, e mio papà quando vide che mi piaceva la competizione ha deciso di abbandonare le sue attività e di seguirmi.”

E poi passasti al motard.

“Tutto nacque dal fatto che mio papà correndo nei trofei Malossi conosceva l’ambiente e quando passai alla moto grande era presente una categoria dedicata ai motard 50.

Provai la moto e mi piacque subito.

Abitando in Val Chiampo all’inizio mi supportarono la concessionaria Piazza Moto di San Pietro Mussolino, attraverso il titolare Moreno Piazza, e Tuttomoto di Lonigo che mi fornirono un motard Beta con kit Malossi.”

Ma oggi ti vediamo in versione trialista, una passione nata recentemente?

“Tutto è nato quando ho cominciato a frequentare Sabrina Trentini.

Sabrina è nata in una famiglia di trialisti nella quale, sia la sorella Sara che il papà Umberto lo praticano regolarmente, e così ho ripreso a guidare una moto senza sella.

Precedentemente avevo provato a fare qualche giro di motoalpinismo con gli amici di Chiampo e San Pietro Mussolino ma saltuariamente.

Quando, invece, sono arrivato al Borilli Off Road Park di Pietramurata ho deciso di seguire Sara, Umberto ed i loro amici impegnandomi maggiormente con il trial.”

E ne sei rimasto affascinato?

“Ho scoperto una disciplina estremamente tecnica, sicuramente la più difficile delle due ruote, ma che restituisce tantissimo a livello di controllo del gas, dei freni, della frizione.

Inoltre il trial permette di aumentare l’equilibrio, ti insegna a dosare la forza, impari ad avere autocontrollo e calma.

Molti dettagli che non praticando il trial non avevo mai notato in quanto svolgevo sport dove contava esclusivamente la velocità e l’istinto.”

Ed hai tratto benefici?

“Incredibilmente ne ho tratto moltissimi benefici ed ho capito, solo allora, il perché molti piloti si allenano con la moto da trial.

Tanto per farti un esempio Jorge Prado nel motocross o Loris Capirossi nella velocità.

Essendo uno sport difficile per progredire il percorso è lungo ma come posso amo fare qualche ora in moto con gli amici qui al Borilli Off Road Park.”

Il motard presenta tratti sterrati ed asfaltati, dove il trial ti ha aiutato maggiormente?

“Direi che è utile in tutti i settori, migliori la progressione nell’utilizzo del gas, impari a gestire meglio i freni.

In particolare nei tratti sterrati e nei primi metri quando torni nella parte asfaltata una maggior sensibilità sul comando del gas migliora il tempo sul giro.

Questo non vuol dire che il trial ti permette di andare subito forte con la moto da motard ma aiuta sicuramente!

E poi aggiungerei l’aiuto a livello mentale.

Diventando più sensibile nelle gare particolarmente impegnative, come quando piove e c’è fango, sai di poter contare su un maggior controllo e sei più sereno.”

Quanti allenamenti fai con il trial?

“Per il Supermoto il Motocross ed enduro sono quelle discipline che si praticano principalmente ma, come riesco ad avere un po’ di tempo e ci sono anche gli amici, visto che non ho molta esperienza e ogni consiglio è utile, accendo la moto e vado.

Normalmente mi alleno con Sara o con Ivo Montagni andiamo in moto anche per una mezza giornata all’interno del parco o facendo motoalpinismo per rilassarsi in mezzo alla natura.”

Hai parlato di divertimento ma sei uno spirito racing…Ti sei mai dilettato in qualche gara?

“Un paio di anni fa ho partecipato all’ultima gara del Campionato Triveneto, qui a Pietramurata, con Umberto che mi ha prestato la moto e Sabrina che mi spiegava le regole e mi seguiva in zona.

Ci siamo divertiti e fino alle ultime zone mi sono giocato la vittoria nella TR5.”

E ti rivedremo in gara?

“Non lo escludo! Anche se conciliare tutto non è mai facile.”

E dopo questa intervista, dello scorsa primavera, la stagione agonistica ha portato un altro titolo tricolore, scudetto che dal 2019 è cucito sulla tuta del vicentino.