Comparativa stivali trial 2019

Comparativa stivali trial 2019

6 Marzo 2019 0 Di infotrial2020

Il trialista supera percorsi accidentati dove l’obiettivo è quello di arrivare al cartello FIN a zero, per riuscirci prima verifica la zona a piedi cercando, spesso, di renderla più facile con qualche calcio qua e la agli ostacoli che possono disturbarlo nell’esecuzione.

Nell’affrontarla poi capita di colpire gli ostacoli con i piedi o doversi aiutare con una bella “zampata”. A sopportare tutto questo sono gli stivali, uno due i punti di contatto tra il pilota ed il proprio mezzo, ecco quindi che gli stivali insieme ai guanti rappresentano capi d’abbigliamento fondamentali per sentire la moto.

Nel corso degli anni anche lo stivale ha subito un processo evolutivo notevole.

Addirittura a tre anni dalla precedente comparativa abbiamo potuto verificare molte modifiche a stivali preesistenti e l’introduzione di nuovi modelli studiati per garantire leggerezza, comodità e protezione, che permettono al pilota di guidare sicuro ma anche di camminare agevolmente nella fase d’ispezione della zona o, nel caso del motoalpinista, quando scende dalla moto per godersi il paesaggio o spingere la moto nei passaggi più ostici.

Nuove forme, suole studiate per garantire un grip ideale sulla pedana ed evitare di scivolare mentre ci si aiuta con il piede, sono tra i requisiti di uno stivale tecnico da trial.

Comune a tutti le suole piatte che, negli anni ’80 sostituirono quelle con il classico tacco, leve a regolazione micrometrica che rendono veloce e semplice la fase di chiusura dello stivale, mentre i classici tre punti di chiusura in alcuni modelli sono scesi a due con quello superiore sostituito da velcro.

Gli stivali nel trial a differenza di altre discipline, grazie alle caratteristiche di vestibilità e leggerezza si sposano alle esigenze sia degli appassionati delle zone che degli amanti del motoalpinismo.

Le proposte sono molteplici e in molti casi le case produttrici presentano vari modelli, con prezzi di listino che variano dai 180 ai 330 euro, cifre soggette a sconto da parte dei rivenditori e siti di e-commerce.

Abbiamo testato, cinque marchi presenti sul mercato, in ordine alfabetico:

Alpinestars Tech T

Forma Boulder

Gaerne Balance Camo

Hebo Technical 2.0

Stylmartin Impact EVO

I trialisti hanno gusti differenti l’uno dall’altro ed il miglior modo per tracciare un quadro generale dei particolari ritenuti indispensabili in uno stivale, è stato quello di ascoltare i vari pareri per comprendere le esigenze di ognuno.

C’è chi opta per il classico stivale in pelle pieno fiore, l’appassionato che vuole indossare un modello che richiami il colore della propria moto, chi va alla ricerca del più leggero, chi di quello con ampia protezione frontale, quello che desidera una protezione rigida per la caviglia e/o quella per il tallone.

Quello che vuole sentire bene la moto e desidera un inserto ruvido all’interno dello stivale. Troviamo poi il trialista che rompe sempre lo stivale perché striscia con catena e ricerca un tipo dotato di rinforzo per evitare il problema.

L’amante dei terreni viscidi ed umidi che non può assolutamente rinunciare ad una membrana che garantisca il più possibile l’isolamento dall’acqua.

Per questo vi presentiamo i vari modelli indicandovi le caratteristiche principali così che possiate trovare lo stivale o gli stivali che sposano le vostre richieste.

Nel 2016 avevamo misurato l’altezza (dal sottopiede al bordo superiore dello stivale) ed il peso (riscontrando che curiosamente tutti i modelli vedevano lo stivale sinistro più leggero dai 10 ai 25 grammi rispetto al destro), ascoltando i consigli dei lettori abbiamo aggiunto anche le misure dell’altezza della parte posteriore e della larghezza della suola in tre punti: larghezza massima (A), zona pedana (B) ed infine tallone (C). Per ciò che riguarda le misure come spesso accade per le normali calzature l’Alpinestars e l’Hebo non hanno richiesto il numero in più mentre per Forma, Gaerne e Stylmartin la calzata ideale è stata il 44.

Apriamo la prova con l’Alpinestars Tech T, modello lanciato sul mercato nel 2017.

Il Tech è costruito con un mix di tomaia in pelle primo fiore e microfibra per migliorare robustezza e resistenza all’abrasione con quattro combinazioni cromatiche, viene portato in gara da Toni Bou, Jeroni Fajardo, Jaime Busto e Takahisa Fujinami.

L’alpinestars presenta zone elasticizzate a soffietto anteriori e posteriori per migliorare flessibilità. Stivale certificato CE EN 13634:2010, presenta dischi di protezione caviglia in TPU a doppia densità stratificati sotto la tomaia con imbottitura interna.

Placca tibiale ergonomica iniettata, rinforzi in polischiuma su caviglie e collo del piede per migliorare il comfort e l’assorbimento impatti ed in pelle per la leva del cambio.

Guscio dita interno e protezione tallone stratificate sotto la tomaia e soletta polimerica, con placca in acciaio di rinforzo integrato per offrire struttura e supporto all’arco del piede.

Ampia apertura per una migliore calzata e chiusura superiore in TPR per adattarsi e supportare polpacci di diverse dimensioni. Primo marchio a proporre lo stivale con la suola piatta, Alpinestars ha abbandonato dopo quasi trent’anni la soluzione delle cuciture immerse nel bordo della suola.

Tra gli stivali testati risulta il più rigido da nuovo e necessita di qualche ora di utilizzo per rendere al meglio. Molto basso con i suoi 30 cm, per via delle numerose protezioni il Tech T fa fermare l’ago della bilancia intorno ai 1265 grammi, il sistema di chiusura a tre agganci evita l’apertura accidentale, ma quello inferiore dev’essere sistemato, se tenuto particolarmente stretto per chiudersi perfettamente.

Must dell’Alpinestars sono l’ampia libertà di movimento, la sensazione di protezione in zona caviglia ed un’imbottitura che fascia il piede ed il grip della suola. Per ciò che concerne la taglia come indicato in precedenza abbiamo optato per il 43.

Come ricambio sono disponibili il sistema di chiusura e le suole. Disponibile in quattro colori, bianco, nero, marrone, e a base bianca con inserti fluo e rossi è disponibile dalla taglia 39 alla 48. Prezzo al pubblico 330 €

Il Forma Boulder prima proposto con la tomaia in pelle pieno fiore ingrassata o nel colore nero, da un paio di stagioni ha visto aggiungere anche la versione multicolor, sempre in pelle; è utilizzato in gara da James Dabill, Alex Ferrer e Toby Martin.

La chiusura a tre leve GH in plastica regolabili e sostituibili con velcro per far aderire lo stivale al pantalone.

Numerose le protezioni. Protezione termoformata S.A.S. (Safety Ankle Shield) per il malleolo.

Placca frontale sagomata con prese d’aria. Talloniera in poliuretano dentato per il cambio della marcia.

Paramarmitta in pelle scamosciata ruvida.

Foderato internamente, si avvale di imbottiture con memoria e rinforzi in poliuretano.

Boulder è dotato di sottopiede I.S.S. (Incorporated Steel Shank), ricoperto in feltro anti-shock.

La soletta antibatterica e sostituibile con A.P.S. (Air Pump System) per una miglior ventilazione.

La suola è in gomma a doppia densità con mescola dedicata e doppia cucitura, inoltre presenta tre viti per rendere più resistente la punta, particolarmente stressata quando il pilota ispeziona la zona.

Il Boulder necessita di un minimo di rodaggio (la casa indica una decina di ore di utilizzo), ma già dopo mezz’ora il Forma comincia a cedere fornendo le giuste performance.

La costruzione con numerose protezioni fa fermare l’ago della bilancia intorno ai 1270 grammi, ma c’è da dire che copre oltre 34 cm la zona tibiale e il polpaccio (rispettivamente 34,8 e 34,5 cm).

Must del Forma Boulder sono la predisposizione per il calzino in membrana tubolare Drytex, facile da fissare grazie ad inserti in velcro, permette di rendere impermeabile e traspirante lo stivale e quello di garantire qualche centimetro in più di protezione sulla parte anteriore.

Inoltre la punta è rinforzata per proteggere maggiormente le dita in caso di urti contro gli ostacoli e la suola che fornisce un ampio supporto in tutti e tre i punti delle misurazioni.

Per ciò che concerne la taglia come indicato in precedenza abbiamo optato per il 44 e grazie alla possibilità di regolare le chiusure, lo stivale ha fasciato perfettamente il piede con le protezioni che non hanno creato fastidio anche in fase di primo utilizzo.

Disponibile in due colori, nero e marrone, dalla taglia 39 alla 48 con il modello ROCK dedicato ai piloti dal 32 al 39.

Prezzo al pubblico 200 – 220 € a seconda del modello, prezzo calzini impermeabili 46 €.

Da molti decenni impegnata nel trial, l’italiana Gaerne propone ben quattro modelli da trial.

Utilizzato dal Team Vertigo capitanato da Jorge Casales e Berta Abellan, dai piloti catalani Oriol Noguera ed, Oniol Gelabert, oltre che dalla pluricampionessa italiana Sara Trentini, il Balance è stato completamente rinnovato nel 2015 e può essere personalizzato sostituendo la placca frontale, proposta in diversi colori e fissata con tre viti e nei ganci di chiusura, inoltre dal 2017 alla gamma si è aggiunto la versione Camo, oggetto di questo test.

Rispetto alla versione che l’ha preceduto (Balance oiled ancora a catalogo), il nuovo Balance Camo ha un sistema di chiusura si avvale di tre leve in alluminio intercambiabili e regolabili (svitando due viti è possibile avanzare o arretrare la chiusura sulla tomaia).

La tomaia è in pelle pieno fiore con all’interno membrana waterproof traspirante.

Il Gaerne ha snodi anteriore e posteriore elasticizzati utili a rendere molto morbido fin dal primo utilizzo lo stivale.

Alla voce protezioni troviamo rinforzi su punta e tallone indeformabili e placca frontale intercambiabile.

Plantare anatomico e removibile, suola in gomma con uno speciale disegno per garantire ottimo grip e stabilità completano la scheda del Balance.

Il BALANCE CAMO rispetto alla versione GORE TEX del test 2016 pesa 100 grammi in meno fermando la bilancia a 1160 grammi (misura 44), risulta il più morbido dei cinque testati e fin da nuovo presenta buon il grip sulla pedana con la suola che cede leggermente, inoltre tra i must troviamo quello di essere waterproof.

Un po stretto da indossare fascia bene il piede, ha la caratteristica di essere di media altezza sia nella parte anteriore che posteriore (32 e 30 cm) ed è risultato il più largo in zona pedana, con i suoi 8,5 cm di appoggio.

Unici consigli con lo stivale nuovo è quello di indossarlo e una volta chiusi sistemare il velcro superiore che lascia un minimo di spazio tra il pantalone e lo stivale.

Oltre alla versione CAMO, il Balance è disponibile anche con membrana goretex, in bianco e nero i camo, o completamente bianco o nero, marrone il goretex e a catalogo la versione oiled (prezzi inferiori).

Come ricambio è disponibile tutto il sistema di chiusura e le suole. Misura dal 38 al 49.

Prezzo pubblico 265 € per la versione CAMO, 319 € la Goretex e 219 € la Pro Tech.

L’Hebo “Technical 2.0 Micro” rappresenta la novità di Hebo per il 2019.

Utilizzato da Gabriel Marcelli, Eric Miquel ed altri giovani piloti che Hebo segue, hanno collaborato nello sviluppo, debutta nel catalogo della casa spagnola andando a completare l’ampia gamma di stivali dedicati al trial con tre modelli diversi, più due per i bambini.

Il Technical 2.0 Micro è prodotto in pelle sintetica microfibra, materiale che permette una riduzione del peso, rimanendo molto resistente ed è certificato come stivale protettivo da moto, inoltre questo modello presenta anche la versione in pelle naturale pienofiore.

Unico a presentare due soli ganci di chiusura in alluminio regolabili micrometricamente studiati per evitare l’apertura accidentale, ha infine un tirante di chiusura con velcro per fare aderire alla gamba del pilota.

Inedita placca frontale di protezione studiata per questo stivale con vari fori di areazione.

Presenta protezioni per il malleolo, per la punta del piede e una talloniera esterna di nuova concezione.

Nuovi anche gli snodi frontali e posteriori che garantiscono una mobilità e un confort molto alti.

La parte interna dello stivale è rinforzata per evitare una usura precoce.

La suola asimmetrica presenta due mescole differenti con zone rinforzate per appoggio pedana e pedale freno.

Internamente presenta una nuova membrana antiacqua traspirante.

Indossandolo si percepisce la piacevole sensazione dello stivale che fascia permettendo un’ampia mobilità fin da nuovo, caratteristica ereditata dal Comp (chiusura BOA® a rotella provato nel 2016), insieme all’Alpinestars risulta il più basso nella zona tibiale coperta per 30 cm.

Dopo un breve rodaggio, nel quale avvertivamo la chiusura intermedia sul collo del piede, questa sensazione è sparita, vi consigliamo per questo di indossarli e fare qualche passo così da regolarli al meglio.

Must dell’Hebo è l’ampia libertà di movimento, abbiamo apprezzato la nuova mescola della suola che, garantisce grip sulla pedana ed ostacoli, cedendo leggermente permette di sentire i comandi a pedale dopo un breve utilizzo, il sistema di chiusura a due ganci e le numerose protezioni fermano l’ago della bilancia a 1200 grammi, 70 in più della versione con chiusura Boa.

Infine consigliamo all’acquirente di scegliere una taglia che calzi giusta vista l’imbottitura che si adatta al piede. Lo stivale è prodotto in due differenti colori, giallo/nero e bianco/nero (la parte interna dello stivale è sempre nera) nelle misura dal 38 al 48.

Come ricambio sono disponibili le chiusure e le suole. Prezzo pubblico 214€ Hebo propone ora la versione technical 2.0 in microfibra, quella in pelle ed il Comp con chiusura Boa.

Seconda casa a proporre lo stesso modello in pelle pienofiore ed in microfibra è l’italiana Stylmartin.

Portato in gara dalla Campionessa italiana e vincitrice della classe Woman 2 2018 Alex Brancati, oltre che Neus Murcia e Manuel Copetti, rispetto al modello 2016 ha subito importanti interventi testati in gara e trasferiti sul modello di serie.

La versione da noi provata è la Impact Pro Black Fluo in microfibra.

Ha chiusura a tre leve in metallo regolabili e sostituibili con velcro per far aderire lo stivale al pantalone.

Waterproof che garantisce isolamento dall’acqua senza perdere traspirabilità.

Protezioni termoformate per il malleolo interna ed esterna.

Placca frontale sagomata.

Talloniera in poliuretano dentato per il cambio della marcia.

Protezione calore lato interno in pelle scamosciata e gomma antiabrasione.

L’impact è dotato di sottopiede anatomico con rinforzo anti-shock sul tallone.

La suola è in gomma con disegno studiato per resistere nelle zone di maggior contatto e vede la lavorazione della suola a doppia cucitura.

La nuova versione dell’impact necessita di un minor tempo di rodaggio per fornire la giusta sensibilità sulle pedane ed i comandi, quantificabile in circa trenta minuti.

La costruzione in microfibra lo rende più leggero rispetto alla versione in pelle, identico in tutto e per tutto.

Dotato di numerose protezioni fa fermare l’ago della bilancia a 1174 grammi, contro i 1290 grammi della versione in pelle, e copre per ben 33,5 cm sia nella zona tibiale che nel polpaccio.

Must dello Stylmartin Impact sono la chiusura superiore che fascia il pantalone, il Pro Black Fluo in microfibra grazie ai numerosi snodi risulta più morbido anche da nuovo della versione in pelle, il pannello interno in gomma antiabrasione che aumenta la resistenza nella zona a contatto con la moto, come per la versione in pelle garantisce qualche centimetro in più di protezione sulla parte anteriore ed infine ha ampi scudi morbidi sul collo del piede.

Per ciò che concerne la taglia come indicato in precedenza abbiamo optato per il 44 e grazie alla possibilità di regolare le chiusure, lo stivale ha fasciato perfettamente il piede, con le protezioni che non hanno creato fastidio anche in fase di primo utilizzo.

Disponibile in tre colori, Nero-Fluo, Bianco-Blu-Fluo e Nero-Rosso, l’Impact Evo è affiancato dalla versione in pelle. Come ricambio è disponibile tutto il sistema di chiusura. Per entrambi i modelli taglie dalla 39 alla 47. Prezzo pubblico 285 € Impact Evo, 275 € Impact Rs in pelle.