Quando la passione. Praticare sport quotidianamente e divertirsi con la moto da trial a 75 anni. Intervista ad Antonio Frattarelli
5 Novembre 2020Praticare uno sport mantiene attivo il corpo e permette di allontanare i problemi di salute.
Il fisico però con il tempo subisce dei cambiamenti ed invecchia.
Ma a che età si è vecchi?
Per la maggior parte delle persone un over 65 entra nella fascia “vecchio”.
Quando però si superano i 70 anni e si pratica lo sport a livello agonistico si è considerati fenomeni!
Personalmente crediamo che non sia la carta d’identità ad indicare quando si è “vecchi”, ma dipenda dallo spirito e dalla voglia di mantenersi attivi.
Il protagonista di questa articolo della serie “Quando la passione” fin dal primo vagito ha respirato lo sport.
Aprile 1945, ultimi giorni della seconda guerra mondiale, una donna è in ospedale a Padova con in grembo il figlio, ormai in procinto di vedere la luce.
Il nosocomio della città veneta viene in fretta e furia sgomberato e poche ore dopo verrà bombardato e raso al suolo.
In quegli istanti Antonio (nome scelto dalla madre per ringraziare il santo di Padova dello scampato pericolo) viene al mondo.
Ma chi è Antonio Frattarelli, appassionato trialista classe 1945?
“In tutta la mia vita ho sempre posto in risalto sport e attività lavorative che, sono quasi sempre consequenziali e collegate l’uno all’altra.
Ho cominciato a sciare a 5 anni, a pattinare a 8, ad andare a cavallo a 10 e ad andare in moto a 25. Di sport ne ho praticati molti altri come atletica, windsurf, subacquea, arrampicata, corsa in montagna e persino paracadutismo, ma non per sport, a militare nel corpo degli Alpini paracadutisti.
I primi quattro sport però sono quelli che oltre darmi più soddisfazione, hanno contribuito alla mia formazione culturale, caratteriale e in alcuni casi anche professionale.
Primo tra tutti è stato lo sci che ha accompagnato, condizionato e segnato positivamente tutta la mia vita sia sportiva che professionale.”
Attività sportiva dove ti sei tolto diverse soddisfazioni.
“La passione per lo sci mi ha portato a partecipare ai corsi per diventare maestro di sci e impegni permettendo, ho sempre fatto attività agonistica sia regionale che nazionale vincendo diverse gare. Ho gareggiato fino all’età di 65 anni e nell’ 2001 ho conquistato la medaglia di bronzo in supergigante ai campionati Italiani Master all’ Abetone.”
Hai sempre lavorato nel mondo dello sport o anche in altri settori?
“A parte una parentesi negli anni ’60 dove operavo nel settore della realizzazione di distributori di benzina in Abruzzo, la mia vita lavorativa è sempre stata legata al mondo dello sci e dello sport.
All’inizio degli anni ’70, ai tempi della “Valanga Azzurra” ero al seguito del la nazionale Italiana come Skiman.
Il mio compito era quello di preparare gli sci, montare e regolare gli attacchi, seguire gli atleti e le atlete durante gli allenamenti – gare.
Fu per me un periodo di grande formazione dove appresi segreti, forme e metodi di allenamento che allora contribuirono a fare dello sci Italiano il riferimento nel mondo.
Decisi nel 1974 di mettere a frutto questa esperienza dedicandomi con passione al insegnamento e ad allenare i ragazzi della provincia di Alessandria.
Numerosi successi furono conquistati in quegli anni, 8 titoli italiani, il Trofeo Topolino, il campionato del mondo per i giovanissimi, allievi che diventarono a loro volta istruttori, hai seguito lo sci club Gambrinus di Tortona, aperto scuole di sci estivo in Francia ed Austria.”
Non riuscivi a stare fermo!!!
“Si infatti aprimmo con un socio un negozio di articoli sportivi a Tortona : Linea Sport, che purtroppo oggi non c’è più.”
Attività frenetica che fu notata anche da aziende del settore sci.
“Si in particolare la Salomon, che mi propose di entrare a far parte del suo organico come responsabile della promozione e della competizione.
Era il 1987, accettai e diedi un’ altra svolta alla mia vita.
Un paio d’anni e passai alle vendite, prima come rappresentante poi come direttore vendite, infine nel 1992 mi proposero come amministratore delegato, carica che naturalmente non rifiutai e che mantenni fino alla fine del 2006, quando decisi di andare in pensione.
In pensione ricominciai a fare l’allenatore e il maestro di sci, ho intrapreso una collaborazione con la rivista SCIARE scrivendo articoli riguardanti aziende del settore e business, sia coadiuvando Giovanni Migliardi nell’organizzazione e nella gestione dei test sulla neve di sci, scarponi e snowboard.
Ho praticato anche il pattinaggio e con l’arrivo sul mercato dei pattini a rotelle in linea, durante il periodo in Salomon fu l’opportunità di lavorare in un nuovo mercato con un prodotto innovativo e per me la possibilità di dedicarmici attivamente sia nello sviluppo che in gara.
Saltiamo in sella e passiamo all’equitazione.
“L’equitazione era una tradizione di famiglia, mio padre ha sempre avuto un cavallo ed era inevitabile che ne venissi coinvolto. Ho partecipato a molti concorsi ippici e allenamenti collettivi a Roma con la Federazione Italiana Sport Equestri.
E poi arrivò la moto.
“La moto in ordine di tempo è arrivata per ultima, ma è quella che ora mi appassiona di più.
Ho cominciato negli anni ’70 facendo motocross molto amatoriale, con una moto che allora era una bomba: un Maico 250 con tre marce. Poi, a causa di qualche infortunio che non potevo permettermi, passai al Trial che mi appassionò moltissimo perché molto tecnico e a mio avviso, specialmente nel superamento degli ostacoli, con alcune similitudini con l’equitazione.
Ho fatto diverse gare di campionato Italiano nella categoria Junior dove vinceva Galeazzi, mentre quella Senior era dominata da Tosco. Avevo poco tempo per allenarmi, d’inverno proprio niente e d’estate portavo la moto dove facevo sci estivo e il pomeriggio, quando potevo mi allenavo. Poi con l’impegno di Salomon ho dovuto smettere ma, una volta in pensione, ho ripreso a praticare con grande piacere e dopo il 2010, a fare qualche gara del gruppo 5.
Ora ho passato i limiti di età per staccare la licenza, ma non mollo!”
Uno stile di vita votato allo sport ed uno spirito da ragazzino.
Mezzora di Stretching ogni mattina, dai 40 ai 70 km in bicicletta due – tre volte a settimana, il giro in moto il mercoledì pomeriggio e uno o due nel weekend, il programma di allenamento di Antonio Frattarelli!
Un appassionato di trial che ama affrontare nuovi ostacoli e una volta superati a zero vedono disegnarsi sul volto un sorriso a 32 denti ed un: “E vai!” ad esprimere la gioia.
Potere dello sport e del trial!
Bravo Christian bel articolo. ANTONIO UN GRANDE E UNICO💯👏
Bell articolo Christian , spero di arrivare anch’io ai 75 così !!!
Che piacere averti letto!!!! il tuo racconto è uno spettacolo spettacolo!!!! Lo spirito di avventura è sempre stato in te, non cambierai mai. Purtroppo ci siamo persi, non sono più riuscito a contattarti e qualche tua notizia l’ho avuta solamente da tuo fratello quando era ancora a Bolzano e da Paolo. Quanto mi piacerebbe incontrarci nuovamente anche per raccontarti la mia storia sempre legata allo Studio Marastoni.
Un fortissimo abbraccio.
Gianfranco