Allenarsi per la SSDT terminando i 70 km della Marcialonga di sci di fondo.Il diario e la galleria fotografica dell’avventura dei trialisti Alessandro Merlo e Jiří Svoboda

Allenarsi per la SSDT terminando i 70 km della Marcialonga di sci di fondo.Il diario e la galleria fotografica dell’avventura dei trialisti Alessandro Merlo e Jiří Svoboda

4 Febbraio 2022 1 Di infotrial2020

Qual è il motivo per cui una persona sceglie di sfidare i propri limiti personali e di soffrire per la fatica affrontando manifestazioni estreme?

Sicuramente un po’ di sano masochismo, quello che durante lo sforzo ti porta a maledire quel giorno in cui hai inviato, con un semplice colpo di click, la tua domanda di partecipazione ad una manifestazione!

Ma non è solo masochismo, è anche ricerca di emozioni, di quella carica di endorfine che il cervello rilascia alla fine di quella fatica ripagandoti completamente dello sforzo fatto.

Quella sensazione di euforia e benessere che in automatico ti fa pensare di ripetere quella sfida il prima possibile, o magari a cercarne di nuove.

Non importa se sei un campione o un semplice appassionato, quello che conta è esserci!

Il percorso verso la sfida 2022 di un gruppo di trialisti italiani è iniziata con quel colpo di click ad Ottobre 2021, momento nel quale è stata inviata la candidatura alla Scottish Six Days Trials.

Naturalmente oltre all’allenamento in moto una sfida così lunga, nel quale in sei giorni si resta in sella oltre 40 ore, è necessario impostare un programma di preparazione.

Palestra, corsa, bici, rappresentano le soluzioni ideali per prepararsi, ma c’è anche chi, alla costante ricerca di forti emozioni, ha deciso di affrontare un’altra sfida estrema.

La Marcialonga di sci di fondo con i suoi 70 km è una delle soluzioni scelte da Alessandro Merlo per prepararsi alla SSDT 2022.

Tre uscite sugli sci prima della gara, sono sicuramente poche, ma l’importante è esserci e fare il pieno di endorfine questo l’obbiettivo di Alessandro, appassionato di moto fin dalla tenera infanzia che per la sesta volta si è presentato al via della manifestazione di sci nordico più importante d’Italia.

Il passo della maggior parte degli appassionati che vi partecipano è ben lontano dai migliori; atleti capaci di concludere i 70 km (oltre 1000 metri di dislivello) in meno di tre ore, ma l’importante è raggiungere il traguardo di Cavalese dopo aver superato l’ultimo tratto, quello della cascata che presenta punti con pendenze del 12%!

Dopo aver appreso della scomparsa di Pippo Lamotte, amico con il quale ha condiviso la passione per le due ruote, Alessandro Merlo ha avuto un ulteriore motivo per portare a termine la classica dello sci di fondo.

Vittorio Leonardini

Per questo il genovese ha voluto dedicarla allo spezzino e nonostante un evidente calo delle forze dopo 45 km, ha stretto i denti raggiungendo l’arrivo di Cavalese in 8 ore e 31 minuti, pochi minuti in più di Vittorio Leonardini, il socio con il quale si è allenato nei giorni precedenti la gara.

Jiří Svoboda

Preparazione molto intensa quella di Alessandro scelta anche da altri trialisti, come Jiří Svoboda storico assistente di James Dabill, giunto dalla Repubblica Ceca per partecipare e terminare la Marcialonga in 6 ore.

Alessandro Merlo (Sx) e Marco Puppo (Dx) ricordano l’amico Pippo
Flavio Pellegrin impegnato a preparare gli sci dell’amico Marco Puppo

Oltre a loro anche Marco Puppo ex crossista e trialista per divertimento il quale, in poco più di 5 ore e 35 ha concluso la sua prova, grazie anche ai consigli dell’amico motoalpinista Flavio Pellegrin che, dopo un incredibile 115° posto nel 2021 (su oltre 2500 partecipanti) si è limitato a preparare gli sci al centauro ligure.

Il percorso verso la SSDT 2022 prosegue…

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